Il sottoscritto ed alcuni dei miei compagni avevamo seguito fin lì dei reperti appartenenti alla nostra civiltà che erano stati saccheggiati qualche anno prima.
Ancora non potevamo immaginarlo, ma il re della malavita in persona, quel Al Capone di cui tanto si parlava e si sarebbe parlato, aveva messo gli occhi su quegli oggetti.
Il fatto era che, tra tanti cocci, c'era un pezzo che nelle mani sbagliate poteva portare alla rivelazione del Mistero nella maniera sbagliata, scatenando il panico nell'intero pianeta.
Come sempre in questi casi, assoldammo due ladruncoli da quattro soldi, ragazzi in fin dei conti per bene che si barcamenavano come potevano per guadagnarsi da mangiare.
Ci accorgemmo del pericolo in cui li avevamo cacciati appena in tempo, e li salvammo da una fine atroce per il rotto della cuffia.
Alla fine, comunque, riuscimmo a recuperare il reperto, non senza subire perdite.
Solo in seguito scoprimmo come erano andate le cose. Un'agente azteco si era messo in contatto con il criminale più famoso d'America, promettendo fama e ricchezza in cambio di quella che appariva, in fin dei conti, una semplice tavoletta di coccio.
Rintracciamo ed eliminammo l'azteco qualche tempo dopo, mentre era in attesa di essere ricevuto dal direttore del Bureau of Investigation, J. Edgar Hoover.
Appena in tempo
Stay Tuned.